mercoledì 15 maggio 2013

Prossimo impegno...........Berlino!!!



Il Coro Latinoamericano di Roma diretto da Eduardo Notrica, si prepara a partecipare a due concerti che si terranno a Berlino (Universität Potsdam).
Sabato 25 maggio - Berlino
Domenica 26 maggio - Potsdam (Berlino)
Porteremo alcuni brani di Carlos Guastavino, compositore argentino a cui abbiamo dedicato tre concerti a fine anno, per rendere omaggio al centenario della sua nascita; presenteremo Mi garganta no es de palo, una “copla” del folklore argentino armonizzata da Guastavino. La “copla” è una composizione molto diffusa nella tradizione campestre argentina. Piccoli versi che venivano cantati o recitati con o senza accompagnamento musicale, che raccontano storie e situazione da cui trarre insegnamenti di vita vissuta. Poi sempre di Guastavino portiamo Se equivocó la paloma, testo di Rafael Alberti scritto durante il suo esilio e, Gala del dia che fa parte de Las Indianas, raccolta di sei brani per 4 voci miste e pianoforte composte da Guastavino su poemi di autori famosi.
Al tango, elemento fondamentale della tradizione argentina dedichiamo Romance de barrio di Anibal Troilo. Il tango è una espressione artística di fusione tra le comunità presenti alla fine del XIX secolo nella città di Buenos Aires, risultato della forte immigrazione, soprattutto europea che trasformó la società rioplatense.  Il tango nasce quindi, proprio a Buenos Aires, genere musicale e danza dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità. Proseguiamo con Si Buenos Aires no fuera así di Eladia Blázquez, cantante e compositrice argentina di tango.
Maracas
Parliamo anche delle danze cantate, come il Bullerengue, brano della tradizione colombiana, proveniente dalle influenze africane. Il bullerengue veniva tramandato di generazione in generazione, ed è per la comunità afrocolombiana la danza che più identifica le festività; catatterizzato dal suono di tamburi e maracas.
Altra danza cantata è la Chacarera Santigueña. La chacarera di tradizione argentina, il vocabolo “chacarero” sta a significare lavoratore della “chacra” cioè dell’orto. Veniva ballata nei campi alla fine della giornata di lavoro.
Dall’Argentina ancora Viene clareando di Atahualpa Yupanqui. Un brano malinconico che canta la nostalgia del dover lasciare la propria terra. Questa è una “zamba”, il nome si riferisce al termine che veniva usato per definire i discendenti di coppie formate da indios e africani. La zamba è una danza di corteggiamento presso queste comunità meticce.
Cuba
Non potevamo non mettere in programma il bolero, altro genere musicale “típico” quando pensiamo al continente latinoamericano. Il brano con cui lo rappresentiamo è Quizás, quizás, quizás di Osvaldo Farrés. Il bolero ci ricorda Cuba, dove questo genere si sviluppò intorno al 1840, caratterizzato da un accompagnamento di chitarra e percussioni.
Per il Brasile, Canto triste, una delicata melodia su testo di Vinicius de Moraes, Rosa amarela e Verde mar, brani appartenenti al folklore brasiliano, ma anche con un brano molto particolare Tres cantos nativos. La sua originalità consiste nel essere formato da tre diverse melodie. Rappresenta gli inizi della civiltá, il linguaggio della comunicazione arricchito dai suoni tipici della giungla. Proviene dai canti tipici degli indiani Kraho, indiani nativi brasiliani che vivono nelle foreste del nord del Brasile.
Normalmente finiamo i nostri concerti con un carnavalito. Il carnavalito è un genere musicale che ha origini precedenti all’arrivo dei colonizzatori europei nella regione del Tucumán, tra Perú, Bolivia e zona nord dell’Argentina, nella valle della Quebrada. Carnavalito quebradeño degli Hermanos Ábalos che ha ripreso questo brano dalla tradizione popolare.


Immagine della "quebrada"
 La “quebrada” è un posto molto particolare, sta ad indicare una vallata, una gola profonda che veniva usata già ai tempi dell’impero Inca come via di comunicazione naturale. Oggi si possono trovare lungo il camino resti delle civiltà precolombiane.

Insomma cercheremo di dare spazio alle innumerevoli sonorità che questo meraviglioso continente raccoglie e offre. Naturalmente sotto la direzione e guida del nostro direttore artistico Eduardo Notrica.
Gianna Tudini - 2013

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